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L’Energia e il Paesaggio

di Valentino Filippetti

Il 20 ottobre 2000 a Firenze gli stati membri del consiglio d’Europa hanno firmato la Convenzione Europea del Paesaggio. Un nuovo strumento dedicato esclusivamente alla salvaguardia, alla gestione, alla pianificazione, alla gestione dei paesaggi promuovendo al tempo stesso la cooperazione europea in questo campo. E’ un atto importante soprattutto per le nostre zone che hanno ancora un ambiente di grande valore.
In una recente iniziativa tenutasi ad Allerona per presentare il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale redatto dalla Provincia di Terni, si è potuto toccare con mano la concretezza di questo discorso. Oggi abbiamo due aree ancora ben conservate come l’area di Selva di Meana ed il Peglia mentre sul resto del territorio è venuta avanti, soprattutto attorno a Terni e alle zone urbane, una forte antropizzazione. Il Peglia e la selva di Meana hanno un valore che va al di là del contesto locale essendo inserite nel sistema dell’Appennino Centrale.
Per conservare questo dato è necessario accompagnare la nuova politica urbanistica con iniziative sul piano economico e sociale che sappiano offrire reali opportunità di lavoro creando nuova ricchezza. Di fatto tutto questo già è iniziato. Dal boom del turismo rurale e dell’agriturismo, a quello dei prodotti tipici e dello Slow Food sono innumerevoli le iniziative in corso. Salvaguardare non vuol dire “musealizzare” il territorio. Questa scelta deve sposarsi con uno sviluppo che permetta di tenere insieme produzione di reddito e salvaguardia ambientale. Come Comunità Montana abbiamo voluto contribuire con una proposta sull’utilizzazione delle biomasse a fini energetici.
Il punto di partenza è il Protocollo di Kyoto del 1977 e la decisione del Consiglio dei Ministri dell’ Ambiente dell’Unione Europea del 1998 che impone una riduzione delle emissioni di gas serra rispetto ai valori del 1990. L’obbiettivo è contribuire a questo risultato realizzando una produzione energetica che utilizzi, le biomasse. Allo stato attuale è stato predisposto uno studio per individuare la consistenza delle biomasse di origine agricola e forestale.
Per il settore agricolo il lavoro è tutt’altro che semplice anche perché la nuova P.A.C. comporterà restrizioni agli ordinamenti tradizionali, creando nuove opportunità per gli usi no food di materie prime di tipo agricolo. E’ stata elaborata una carta della superficie agricola dimensionata su dati I.S.T.A.T. , integrata con i valori di pendenza dei territori per introdurre un parametro utile ai fini della definizione del grado di meccanizzazione delle aree.
Tale esame è stato abbinato con i dati relativi all’imboschimento realizzato in attuazione al regolamento C.E.E. 2080/92 nel triennio 1994/96. Sulle biomasse di origine forestale l’analisi è molto più articolata. Il territorio della Comunità Montana è caratterizzato da un elevato indice di boscosità (44%) con 49.877 ettari di bosco su 114.316 ettari di superficie complessiva. Al tempo stesso è significativa la presenza di proprietà pubblica con circa 10.000 ettari gestiti proprio dalla Comunità Montana. Ogni anno vengono utilizzate circa 976,5 ettari con un ricavo di 75.480 tonnellate di legna pari a 100.640 mc. Questo dato può essere proiettato anche nel decennio 2001/2010, tenendo conto sia dei maggior vincoli (allungamento della turnazione e nuove aree protette) sia dell’accumulo di biomassa verificatosi in passato.
Su questo dato sono state costruite delle previsioni per il prossimo decennio che dovrebbero portare la biomassa da 74.000 mc a 102.000 mc nel 2010 con una stabilizzazione nel 2026 a 81.000 mc. Incrociando i dati dei registri di taglio e delle analisi cartografiche inventariali è stato preso come dato di riferimento il valore minore pari a 75.000 mc/anno di biomassa forestale utilizzabile. Considerando coefficienti calcolati su base regionale, analisi di mercato e verifiche sul quantitativo di legna comunque necessario per il “consumo interno” e mantenendo una valutazione prudenziale si arriva a 20.000 mc/anno di biomassa forestale pari a 15.000 tonnellate/anno. Parallelamente è stata condotta un’indagine sul fabbisogno energetico limitandosi alle principali utenze pubbliche per energia termica dei comuni membri.
Il fabbisogno annuale ammonta a 7.393.404 Mcal (3.312.352 Mcal di gasolio e 4.081.045 Mcal di metano). Questo fabbisogno corrisponde a 8.336.795 Mcal da biomassa pari a 2381 tonnellate di biomassa, cioè il 16 % della biomassa disponibile durante l’anno pari a 15.000.000 tonnellate. A questo va aggiunta una considerazione sul risparmio.
Partendo dai prezzi di combustibile del settembre 2000 (destinati purtroppo a salire) si ha una spesa di 1.165.000.000 mentre per la biomassa si spenderebbe 355.000.000, con un risparmio annuo di £ 808.000.000. Ma il risultato più grande lo avremmo sul versante del bilancio ambientale, sostituendo le fonti da non rinnovabili a rinnovabili e riducendo l’effetto deleterio delle emissioni. E qui torniamo al paesaggio. I dati ci dicono di un incremento consistente nella zona nostra delle zone boscate. Si riducono le radure e si fa più netta la cesura tra bosco e aree urbanizzate. Una “coltivazione” del bosco o degli stessi seminativi per produrre biomasse forse rinnoverebbe uno degli elementi caratteristici del nostro paesaggio: l’intervento “dolce” dell’uomo che ha modellato i filai delle viti, i campi circondati di muri a secco o i campi guarniti di siepi.


Bilancio di un anno di attività

di Luigi Franzini

Il 3 settembre 1999, veniva costituita con atto notarile l’Associazione Amici di Allerona il cui scopo istituzionale, come è scritto nello Statuto e’: “la valorizzazione del patrimonio storico e ambientale, attraverso la tutela e le più appropriate forme di utilizzazione e comunicazione. Con ciò intende promuovere attività culturali e proposte operative che favoriscono lo sviluppo organico del territorio di Allerona, nella coscienza delle reali esigenze e necessità e nel pieno rispetto dei valori sociali, ambientali ed architettonici e della tradizione culturale”.
Ad un anno di distanza, il 2 settembre 2000, è stato organizzato un incontro al quale sono stati invitati circa 250 persone. 83 hanno partecipato. L’incontro è stato orientato più che a un bilancio ad un rilancio e ad una migliore puntualizzazione delle nostre iniziative nella consapevolezza di avere messo a disposizione della collettività una serie di segni attraverso il periodico Heimat, che se con occhio limpido interpretati, dovrebbero avere permesso una migliore comprensione delle finalità della nostra azione. Il risultato dell’incontro è stato tale da accreditare ulteriormente l’Associazione, semmai ce ne fosse stato bisogno, come una significativa espressione dell’attaccamento degli Alleronesi alla propria terra. Nell’agorà dell’Agriturismo Selvella si sono ritrovati dei concittadini, alcuni dei quali mancavano da Allerona da quarant’anni, a discutere con passione ed entusiasmo, insieme agli amministratori comunali di “Conservazione e Promozione”, a conferma che l’Associazione Amici di Allerona e’: “il contenitore che può senza discriminazione contenere tutti, il territorio neutrale dove chiunque può stare senza sentire alcuna ostilità, un catalizzatore teso a migliorare il comune sentire rispetto alle sorti della nostra comunità” come è stato detto nella relazione introduttiva. Si è voluto particolarmente sottolineare come noi ci consideriamo un valore aggiunto, senza nulla togliere a quanto altro esiste e opera sul territorio. Un contenitore libero, apartitico, aperto a tutte le opinioni e disponibile sempre al confronto, dove l’azione condotta è libera da qualsiasi condizionamento. Si è ribadito un dato fondamentale: la nostra Associazione vuole agire in complementarità e sinergia con tutte le Associazioni ed Istituzioni esistenti nel territorio esteso a livello di orizzonte: le Amministrazioni Comunali e le Associazioni Pro Loco, con ovviamente in testa quelle del Comune di Allerona, pur nella evidente distinzione dei ruoli e del diverso gradiente di sensibilità. Ma è anche emersa la consapevolezza e la necessità di lavorare per un superamento degli attuali confini amministrativi, nell’ottica di una rete ampia e diffusa con i comuni e territori limitrofi. Si è discusso di temi concreti e di prospettive; dell’Oro di Allerona – le biomasse -, di corsi di formazione alberghiera, di modalità di intercettazione dei fondi strutturali, della necessita di istituire un vino DOC Alleronese, ma anche di parcheggi, di recupero agrozootecnico, della storia dei Cahen e di Allerona come metafora – luogo in cui si ritorna per poi ripartire -. Ma si è anche evidenziato un problema: la mancata partecipazione a questo convegno degli Alleronesi residenti e dei giovani come ha rilevato in particolare Sisto Pacetti. Un problema serio su cui bisogna riflettere, poiché la possibilità di intercettare le opportunità implica si la capacita di disegnare uno sviluppo sostenibile, ma anche una grande solidarietà di tutta la comunità. Quest’ultimo, è un aspetto fondamentale oggi nell’esercizio di qualsiasi programma. Condividere l’impegno tra tutte le persone e le organizzazioni responsabili, in grado di conferire conoscenze personali, professionali, ed esperienze vissute, in grado cioè di aggiungere qualcosa; dare ospitalità a nuovi attori, se esistono, ed agire in modo solidale e coerente, è la chiave di volta del cambiamento. L’abbiamo già detto: l’Associazione Amici di Allerona vi sta proponendo un grande gioco. Siamo consapevoli che l’interesse del Bene Comune è sempre stato qui da noi percepito come un impegno oneroso, direi pesante e da evitare; ma un po’ la condizione attuale che necessiterebbe di uno sforzo da parte di tutti, un po’ la convinzione che si può fare molto e presto dovrebbero indurci tutti ad un maggiore impegno. Permettetemi una divagazione – a Napoli, città per altro splendida, lavorare si dice fatigare, nei paesi civili e progrediti il lavoro è invece gioia – Facciamo diventare l’impegno al Bene Comune una attività gioiosa. È facile! Può rendere molto e implica solo un cambio della mente. L’ obbiettivo finale del gioco consiste nel trasformare il contenitore che ci contiene, il territorio del nostro comune, in un eccellente luogo per vivere. Noi riteniamo che un buon mezzo per facilitare questo obiettivo sia quello di sostenere l’Associazione Amici di Allerona, conferendo con gioia e generosità anche poche energie per poter strutturare minimamente l’organizzazione e supportare la nostra rivista.

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