Il Futuro della Memoria

Quando abbiamo pensato di realizzare un periodico chiamato Heimat ci siamo subito resi conto che la motivazione dei nostri sforzi era dovuta al tentativo di ricostruire un nuovo rapporto con ciò che avevamo dimenticato e che tuttavia era indimenticabile: il punto di inizio, il luogo d’origine, consapevoli che tutto ciò non è inerte, ma agisce su di noi. E’ una presenza sotterranea con la quale siamo in relazione e che talvolta può aspirare a rango di coscienza storica o memoria. Ci siamo pertanto messi in testa di ‘esplorare’ e costruire il nostro futuro attraverso le memorie del passato, certi che solo seguendo questa via fosse possibile trovare il vero senso del nostro futuro. Abbiamo pensato quindi che anche ogni tipo di progetto e di progresso dovesse partire da qui, dalla riappropriazione della nostra identità originaria, dalla percezione di noi stessi come memoria. Essere soggetti di progettualità e cultori della memoria vuol dire mettere al centro i bisogni e farli diventare sogni e progetti. Riconosciamo insieme che ne vale la pena! E agiamo insieme, ciascuno dal proprio lato, consapevoli di ciò. “Non cesseremo di esplorare e la fine della nostra esplorazione sarà l’arrivo al punto di partenza, così lontano che stenteremo a riconoscerlo”, diceva Thomas Eliot.

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