Ciò che chiamiamo Allerona non è soggetto propriamente al criterio di territorialità, perché eccede senz’altro i limiti angusti della spazialità concreta per confluire nella prodigalità d’una geografia mentale, lucidissima nella nostalgia.
Si smarrisce il confine del tempo in un movimento brusco della memoria, approfondendo il solco della realtà in una strategia di remote corrispondenze, che sgorgano come uadi da strani ingranaggi.