AlleronaHeimat, il blogging e le nuove frontiere

di Redazione

AlleronaHeimat a circa sei mesi dalla sua uscita ha superato quota 10.000 accessi. E’ un buon risultato dal quale vorremmo prendere spunto per qualche riflessione in più sulle ragioni di questa iniziativa e sugli effetti che potrebbe essa avere anche sulla nostra comunità.
Con il nostro Blog siamo entrati anche noi nei così detti social media, da molti considerati come il futuro della comunicazione, ma non solo. Social media significa orientati al sociale, ovvero che permettono la fruizione del web con modalità sempre più personalizzate e sociali, stimolando i cittadini e utenti a diventare attivi e protagonisti, grazie alla possibilità di pubblicare e condividere idee e informazioni su larga scala. Ma larga quanto? Secondo un rapporto dell’Agenzia dell’ONU sulle Telecomunicazioni, gli utenti Internet alla fine del 2010 saranno oltre 2 mld. In particolare, nei paesi sviluppati, il 71% della popolazione sarà in grado di collegarsi al web da casa o dall’ufficio e permettere quindi un aumento esponenziale della possibilità di interazione tra le persone. Gli impatti sulla vita sociale, sui nuovi modi di lavorare e sulle opportunità di sviluppo saranno giganteschi. I bloggers, ovvero coloro che scrivono un blog, saranno sempre più chiamati a collaborare con le comunità, i cui membri, a loro volta, potranno a tutti gli effetti svolgere il ruolo attivo di ‘inviato’; vere e proprie fonti di informazione, dove il legame tra fonte, notizia e produttore di contenuti sarà sempre più stretto. Il blogger sarà inteso come una antenna alla quale verrà richiesto non solo di raccogliere e trasmettere le notizie ma anche di gestirle, animarle, promuoverle in questa gigantesca agorà chiamata internet.

Ma internet permette anche interconnessioni funzionali, modalità operative in grado di ridisegnare anche i modi di collaborazione e cooperazione tra differenti realtà territoriali, fino ad arrivare alla costituzione di nuove entità territoriali che, ancorché geograficamente distribuite, possano essere funzionalmente e amministrativamente collegate e integrate. Il compianto Paolo Borghi, in una intelligente e visionaria intervista, 10 anni fa sulla rivista Heimat, intuiva come possibile futuro per piccole realtà come la nostra, la possibilità di realizzare la ‘città porosa’, intesa come una entità geograficamente distribuita, territorialmente disomogenea e variegata ma sostanzialmente interconnessa da un punto di vista funzionale attraverso la rete, dove ogni entità territoriale fosse in grado di esprimere, per forza interna, un preciso ruolo riconoscibile come punto nodale della struttura e capace di reagire elasticamente alle sollecitazioni che i processi di globalizzazione producono sulla struttura stessa. Paolo con lungimiranza, auspicava la creazione di un “sistema” di territori che fossero in grado di correlarsi per costruire programmi gestionali comuni capaci di perseguire precisi obiettivi scelti ad hoc, di livello territoriale tale da superare gli attuali limiti amministrativi secondo appunto una logica di sistema, e, “..capace di esprimere una globalità d’interessi, tenendo conto che la crescita si ha sempre per differenze in grado di scambiarsi informazioni” (!).
Poiché nella vita, pensare in grande costa tanto quanto pensare in piccolo, cominciare a riflettere circa la possibilità di realizzare una nuova Municipalità che veda ‘integrati’ i tre Comuni già brandizzati all’interno del cosiddetto Triangolo Benedetto, ovvero Allerona, Acquapendente e San Casciano, ci sembra interessante.

Tale ipotesi, che avrebbe una valenza, al tempo stesso, sia interprovinciale che interregionale, avrebbe anche in se, in linea di principio, una forte ragione politica in quanto idea laboratoriale in vista di ineluttabili nuove architetture federali. La politica territoriale dovrebbe pertanto, a nostro giudizio, iniziare a cimentarsi su questi temi con lungimiranza e capacità, ma anche consapevole della sua portata e dei cambiamenti paradigmatici necessari. A questo riguardo, così concludeva ancora Paolo Borghi la sua intervista: “Ciò presuppone l’abbandono d’ogni categoria logica che predefinisca quello che è giusto e quello che è sbagliato, quello che è buono e quello che è cattivo, e prenda invece in considerazione la coerenza tra le informazioni e le decisioni”.

2 Commenti a “AlleronaHeimat, il blogging e le nuove frontiere”

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